Nobuyuki Okumura

Nobuyuki Okumura

Nobuyuki Okumura

Articoli tratti dalla stampa giapponese

Nihon Keizai Shimbun
10 gennaio 2007
(Quotidiano economico giapponese)
Cultura

Statue di eminenti figure europee:
personalità che trasudano

Seguendo gli insegnamenti di Greco,
riflettere l'interiorità per creare opere più vere dell'originale
Nobuyuki Okumura

Alla fine di settembre dello scorso anno, mi trovavo in una piazza adiacente alla Chiesa di San Pietro, in Vaticano, ad attendere l'arrivo di Papa Benedetto XVI. Avrei offerto in dono una mia opera a quel Santo Padre che rappresenta la guida di tutti i fedeli cattolici: un miliardo di persone nel mondo! Continuavo a ripetermi di stare calmo, ma non riuscivo a contenere l'emozione e la gioia che mi riecheggiavano nel cuore. Il Papa entrò in piazza sulla sua speciale auto bianca. Scese dalla vettura, davanti ai nostri occhi, e avanzò sorridendo.
Quando il drappo che copriva l'opera fu tirato via, un'esclamazione di meraviglia sfuggi dalla bocca di chi mi stava intorno. La statua a figura intera del Papa, con le braccia tese in avanti, era stata scoperta.
Un bronzo alto circa 190 centimetri e con un peso approssimativo di 250 chili, realizzato in quasi un anno, a partire dal momento dell'insediamento del Pontefice nella primavera del 2005.

La stretta di mano commossa del Papa

«Ho voluto esprimere attraverso il gesto la pace, la preghiera, la benedizione» spiegai; a quelle parole il Santo Padre mi rispose «Io, che dispenso continuamente benedizioni, oggi ho ricevuto una grande benedizione; ne sono commosso.». Sono 21 anni che vivo in Italia. E quella stretta di mano decisa ricevuta dal Papa, per me, che mi sono totalmente dedicato alla realizzazione di sculture di personalità eminenti di questo paese, fu un regalo indicibile.
Ho cominciato a scolpire inseguendo il desiderio di cogliere e rappresentare lo slancio vitale di uomini e animali. Nel 1973 mi sono iscritto all'Università degli Studi di Tokyo scegliendo l'indirizzo di specializzazione in scultura e, affascinato dalla scultura figurativa dell'antica Grecia e romana, dal 1975 ho frequentato un corso di studi presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. È stato solo quando ho deciso la strada da intraprendere successivamente che ho incontrato lo scultore e maestro Emilio Greco (1913-95).
«Crea opere che siano vive!» mi ripeteva con enfasi Greco, nato in Sicilia e profondo conoscitore della tradizione della scultura dell'antica Grecia. Un tale insegnamento andò a imprimersi profondamente nel mio cuore; io che non mi sentivo portato per la scultura astratta o la moderna pop art.
Nel 1978 rientrai temporaneamente in Giappone, per poi tornare di nuovo in Italia nell'85. Da allora, ho adibito ad atelier una grotta, lasciata dagli antichi, sulle rive del lago di Bracciano, nei dintorni di Roma, e lì mi sono dedicato totalmente alla scultura. Nel 1990 ho bussato nuovamente alla porta dell'atelier di Greco per approfondire la scultura figurativa come apprendista negli ultimi anni della sua vita. Fedele alle tecniche di fusione classiche, che prevedono la realizzazione del calco con gesso o cera persa.

Scoprire la personalità facendo quattro chiacchiere

È stato verso il '95 che ho cominciato a realizzare statue di eminenti personaggi europei: quando ricevetti da un conte, che viveva nella cittadina di Bracciano, la richiesta di scolpire una sua effige.
In Europa, anche nei paesi con un sistema repubblicano, sopravvivono qui e lì famiglie dell'antica nobiltà. Esse mantengono in vita dei collegamenti basati su legami sociali, matrimoni, a volte anche affari, che spesso varcano i confini dei singoli stati. Alla cerimonia di presentazione della statua del conte erano presenti i principi Borghese, marito e moglie, esponenti di una nobile casata romana. I Borghese sono l'illustre famiglia a cui andò in sposa la sorella minore di Napoleone, nonché la casata di provenienza di Papa Paolo V, che ricevette in udienza Hasekura Tsunenaga, vassallo di Date Masamune. L'attuale capofamiglia per discendenza diretta, il principe Paolo, gradì la mia opera e mi chiese subito dopo di realizzare un suo busto.
Mi recai presso la sua residenza per eseguire lo schizzo e il modello in creta che sono alla base dell'opera. Piuttosto che farlo restare semplicemente seduto immobile, mi sforzai di scambiare con lui una semplice conversazione, con l'intento di scoprire qualcosa della sua interiorità da riflettere nell'opera. Nel viso del principe Paolo, dallo sguardo penetrante e solcato da profonde rughe, colsi contemporaneamente l'orgoglio e l'affanno del portare avanti una famiglia così illustre. Il commento che sfuggì dalle labbra della moglie, quando vide il busto realizzato, mi colpì profondamente: «Il ritratto che ha fatto di mio marito è più simile a lui di quanto non lo sia lui stesso!».
Il busto fu collocato nella stanza dove si svolgevano le cene e altre occasioni conviviali, e fu quindi sotto gli occhi di molte persone. Tra essi c'era il Gran Priore di Roma dell'Ordine dei Cavalieri di Malta, Franz von Lobstein. Mentre mi dedicavo alla realizzazione della sua statua e a quella del Gran Maestro dello stesso Ordine, mi fu fatta una proposta: «Okumura, perché non prova a scolpire una statua del Papa?».

Un dono per i 25 anni di pontificato

In quel momento il Pontefice era Papa Giovanni Paolo II, scomparso nel 2005. Risposi che per me, che non sono neanche un credente, un tale invito era un immenso onore e cominciai a preparare il modello in creta che sarebbe poi diventato l'opera definitiva, concentrandovi tutta l'esperienza e le conoscenze tecniche maturate in trent'anni.
Quando lo mostrai in Vaticano, immediatamente vennero avviate le pratiche per l'offerta in dono e, nel 2003, nel corso di un'udienza generale per i 25 anni di pontificato, potei consegnarlo personalmente al Santo Padre. Il busto è ora esposto nella Biblioteca Apostolica Vaticana, insieme a quello di Papa Urbano VIII realizzato dallo scultore e architetto Bernini, massimo esponente del periodo barocco. È questo il collegamento che ha portato al dono della statua all'attuale Pontefice.
Recentemente anche in Europa gli artisti che realizzano ritratti in bronzo sono notevolmente diminuiti; capita dunque che arrivino richieste non soltanto dall'Italia, ma anche da altri paesi, come il Belgio o l'Inghilterra. L'arte supera i confini, così come va oltre le religioni, le razze e anche le epoche. Mai come adesso mi ritrovo a meditare su queste parole.
Nobuyuki Okumura
Scultore

Lo scultore giapponese residente in Italia, Okumura, dona al Vaticano una statua a figura intera del Papa
Lo scultore giapponese residente in Italia, Nobuyuki Okumura (53), ha realizzato una statua in bronzo a figura intera di Papa Benedetto XVI e il giorno 27 l'ha donata alla Santa Sede. «Meravigliosa. Grazie!» pare abbia ripetutamente affermato il Pontefice di fronte alla propria effige che lo rappresenta con le braccia alzate e un lieve sorriso.
Okumura vive a Roma da 20 anni ed è anche autore di un busto del defunto Giovanni Paolo II. Nell'intento di esprimere l'immagine dell'attuale Papa, che ha raccolto l'eredità del suo predecessore di un forte impegno per la pace, lo scultore ha impiegato circa un anno per completare l'opera. Per la rifinitura a marzo, erano possibili bozzetti a partire da circa 2 metri. Le spese per la realizzazione sono state sostenute da un'azienda giapponese.
La statua a figura intera è alta 1,87 metri e pesa 250 chili. È esposta nell'area della Sala Paolo VI, accanto alla Basilica di San Pietro, dove anche tutti i comuni fedeli possono ammirarla.
«Sua Santità vista da vicino è una persona estremamente dolce, ma ha anche, dall'altro lato, la severità tipica degli studiosi. Rendere entrambi questi aspetti è stato estremamente difficile» racconta Okumura. (Kyodo)


Statua del Papa: dono al Vaticano di Okumura, scultore giapponese residente in Italia
(Roma - Masato Kaiho) Lo scultore giapponese residente in Italia, Nobuyuki Okumura (53), ha ultimato una statua in bronzo a figura intera di Papa Benedetto XVI e il giorno 27, attraverso i suoi patrocinatori, l'ha donata alla Santa Sede (Vaticano).
È questo il frutto di quanto già avvenuto nel 2003, quando Okumura aveva realizzato un busto del precedente pontefice, Giovanni Paolo II. Lo scorso anno ad aprile, con l'insediamento di Benedetto XVI, lo scultore ha avuto l'idea di scolpire una statua a figura intera del nuovo Papa che proclama il suo continuo messaggio di «pace».
L'opera, che a partire dai primi bozzetti ha necessitato di quasi un anno per il completamento, è alta circa 1,90 metri e pesa approssimativamente 250 chili. Rappresenta Benedetto XVI che, sorridente, solleva e allarga le braccia a benedire le genti. «Desideravo fare un nuovo appello al “rispetto della pace”. E avendo deciso per una statua a figura intera dell'attuale pontefice, mi sono concentrato al massimo nella realizzazione» afferma Okumura.
Alla cerimonia di consegna ha presenziato anche Sua Santità che è apparso molto emozionato. Non è ancora stato deciso il luogo dove verrà esposta la statua.
Mainichi Shinbun 28 settembre 2006

Nobuyuki Okumura

Il Resto Del Carlino - Ravenna 3 luglio 2006

Nobuyuki Okumura

Romagna Corriere allegato a La Stampa 3 luglio 2006

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